L’essenziale

2010

Nome Durata
1

Mondo imperfetto 4:54
2

Se tutte le avventure 4:47
3

Esiste un posto 4:27
4

L’essenziale 4:24
5

La strada da prendere 3:46
6

L’inquietudine di esistere (feat. Fabri Fibra) 3:42
7

Quanto ancora 2:53
8

Migrantes 3:19
9

Intermezzo essenziale 1:29
10

Le mie notti 3:24
11

Vite di ordinaria follia 4:20
12

Quanto ancora (Radio Version) 2:52

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Testi

Mondo imperfetto  
Musica: Federico Zampaglione – Testo: Federico e Domenico Zampaglione

Cosa sarà di un mondo imperfetto
che scivola giù
forse svanirà come un pensiero interrotto
per non tornare mai più
a volte mi fa quasi impressione capire che non c’è
il modo per riuscire a dare un nome a quel vuoto dentro me

Forse c’è Dio al di sopra di tutto
ma se lo cerco dov’è
é andato via perché l’universo
non è più parte di sé
allora ognuno dovrà scegliere la propria verità
per non perdersi in un attimo in questa realta

`
Ogni volta rialzarsi
con il cuore tra i denti
e dover poi combattere ancora
nonostante il dolore che senti
spolveri tutti i tuoi trucchi
e intanto non vedi
nessun altro obbiettivo che quello di essere in piedi

In un mondo imperfetto

Se penso alla mia vita
mi accorgo che ora c’è
una nuova prospettiva
che riparte da te

Ogni volta rialzarsi
con il cuore tra i denti
e dover poi combattere ancora
nonostante il dolore che senti
spolveri tutti i tuoi trucchi
e intanto non vedi
nessun altro obbiettivo che quello di essere in piedi

In un mondo imperfetto

Se tutte le avventure  
Musica: Federico Zampaglione – Testo: Federico e Domenico Zampaglione

Se fosse così questa specie di amore
che inseguirai senza mai raggiungere
come un viaggiatore tra distese di dune
e un navigante che sogna le indie nel mare

Se tutte le avventure, terre e porti lontani
fossero solo un racconto
dai molteplici piani

Ah libertà libertà, ti sembra di toccarla e lei vola più in là

la stringi nel pugno che è pieno di niente
ma non rinunci al gusto di correre

Ah libertà libertà, ti sembra di vederla ma già se ne va

Se fossi proprio io il coltello e la piaga
il demone che punisce o il dannato che paga
ma sono un viaggiatore tra distese di dune
e un navigante che ha scelto la strada del mare

Se tutte le avventure, terre e porti lontani
fossero solo un racconto
dai molteplici piani

Ah libertà libertà, ti sembra di toccarla e lei vola più in là

la stringi nel pugno che è pieno di niente
ma non rinunci al gusto di scegliere

ah libertà libertà, ti sembra di vederla ma già se va
ah libertà libertà, ti sembra di toccarla e lei vola più in là
ah libertà libertà, ti sembra di vederla ma già se va.

Esiste un posto
Musica: Federico Zampaglione – Testo: Federico e Domenico Zampaglione

Stringimi forte che si vola
oltre le cose che hai vissuto
esiste un posto, neanche troppo lontano
dove ti porterò per mano

é un mondo fatto di speranze
dove puoi essere te stessa
e andare avanti senza troppe domande
sospinta solo dalla brezza

Vedo la gioia nei tuoi occhi
che sono verdi più del mare
e io vorrei tuffarmici e nuotare
portandoti lontano da qui

Non ci lasceremo soli
nel rumore della vita
cancelleremo le ombre di dubbi e solitudini
rinventandoci

Vivendo i giorni, respirandone l’aria
senza nessuna paura
Sento la gioia nel tuo cuore
che si riempie di emozioni
e io continuo a scriverti canzoni
portandoti lontano da qui

Non ci lasceremo soli
nel rumore della vita
cancelleremo le ombre di dubbi e solitudini
non perdendoci

Stringimi forte che si vola
oltre le cose che hai sognato
esiste un posto, neanche troppo lontano
dove ti porterò per mano.

L’essenziale
Musica: Federico Zampaglione – Testo: Federico e Domenico Zampaglione

Nella vita comunque paghi per le scelte sbagliate
per quelle occasioni mancate che non ti fanno dormire
ma ti sanno ferire con ostinazione attraverso i ricordi di fatti e persone

Ogni giorno ci porta notizie del tempo passato
e accende le luci su un volto che hai amato
E l’eterna ripresa di una scena sospesa

L’essenziale è riuscire ad avere qualche cosa di buono da fare
o almeno da dire per non restare a guardare
L’essenziale è provare a dare il meglio perché a dare il peggio
c’è sempre tempo e infatti come vedi è tornato l’inverno

Cosa stava per succedere, cosa stavo per prendere
ma ormai non accadrà, no non succederà non saprò mai
come sarebbe stato se quel giorno d’estate io non mi fossi fermato
se quell’amore negato non si fosse perduto

Ogni giorno mi porta notizie di quanto ho sbagliato
e accende le luci su un volto che ho odiato
Nell’eterna ripresa di una scena sospesa

L’essenziale è provare a fare in modo di avere sempre
qualcosa in cui credi da inseguire per non restare a piedi
L’essenziale è riuscire a dare forma anche a quello
che ti sembra assurdo e se pensi al futuro non tutto è perduto.

La strada da prendere
Musica: Federico Zampaglione – Testo: Federico e Domenico Zampaglione

Mi batte forte il cuore al ritmo dei tuoi passi
vite in comune per due così diversi
ti porterei al mare adesso, se me lo chiedessi tu

Le storie d’amore a volte sono trappole
per il lieto fine ti spingi oltre il limite
fino all’altare adesso, che non me lo chiedi più

Ti voglio perché so che sei così
e io sono diverso
come quando parlo e tu non parli
e non capisco a cosa stai pensando

Ma sai comunque darmi l’illusione
che vivere è un miracolo
proprio quando io, perso nel mio umore
non riesco più a capire quale sia

La strada da prendere
da non confondere
con tutte quelle cose
che non meritano niente

Fai che sia l’amore il dono di un sorriso
a scioglierti i capelli e illuminarti il viso
i giorni e le ore che abbiamo condiviso
restano dentro di me

Ti voglio perché so che sei così
e io sono diverso
forse ancora in fondo un pò perso dentro qualche ingenuità

Ma sai comunque darmi l’emozione che vivere è un miracolo
anche quando io, perso nel mio umore, non riesco più a capire dove sia

La strada da prendere, da non confondere
con tutte quelle cose che non meritano niente

L’inquietudine di esistere
Musica: Federico Zampaglione – Testo : Federico Zampaglione e Fabrizio Tarducci

Tocca essere decisi come il destino
in certe cose tocca essere precisi
da ragazzino stavo zitto
mani in tasca, come lo zippo
un giovane afflitto

Sono partito, ho capito, ho pagato i miei debiti, la benzina e l’affitto
il giorno dopo ero sopra pensiero, sopra un aereo
in questo mondo in cui tutto gira intorno a chi è più famoso
maltratta me e io ti sposo, poi ti lascio, faremo statistica
come l’ennesima famiglia allo sfascio
a pezzi come un puzzle, basta progetti
le cose migliori mi son venute così, come quando ti ho incontrata per caso

Per questo dove sarò domani, ora non lo so
non voglio vivere seguendo piani che non rispetterò
come sempre leggera
di nuovo la sera porta via da me
l’inquietudine di esistere
che c’è

Mani aperte su gli occhi chiusi, subito dopo pugni chiusi e occhi aperti
dipende come ti comporti, come da piccoli, se resti piccolo vai a picco
chi ci crede alla storia del ricco che gioca tutto e poi diventa povero
e chi ci crede alla storia del povero che gioca un numero e diventa ricco
domani dove sarò, come sarò, non lo so, non solo
lancio le mani al cielo magari prendo il volo

Per questo dove sarò domani, ora non lo so
non voglio vivere seguendo piani che non rispetterò
come sempre leggera
di nuovo la sera porta via da me
l’inquietudine di esistere
che c’è

domani dove sarò, come sarò, non lo so, non solo
lancio le mani al cielo magari prendo il volo.

Quanto ancora
Musica: Federico Zampaglione – Testo: Federico e Domenico Zampaglione

Per guarire da te
non serviranno il tempo e le parole
servirà non illudersi
che ora posso fare anche a meno
delle nostre abitudini
di tutti quei ricordi così inutili che portano da te

Non ci saranno strade meno ripide
da percorrere
mi servirà il coraggio e l’ottimismo
per continuare a vivere
bisognerebbe forse saper perdere
e non chiedersi

Chi è a decidere
quanto ancora
dovrei aspettare un nuovo grande amore
per guarire da te

per scordarmi di te
non sono più riuscito ad essere me stesso
senza fingere
di non sentirmi solo in questo mondo
così vuoto e impassibile
senza i nostri sogni da raggiungere

Non c’è chi può decidere
quanto ancora
dovrei aspettare un nuovo grande amore
per guarire da te

Quanto ancora
dovrò aspettare per vedere il sole
e guarire da te.

Migrantes
Musica: Federico Zampaglione – Testo: Federico e Domenico Zampaglione

Noi siamo quelli contro cui si aizzavano i cani
per il reato di un cervo rubato ai padroni
quelli che marciarono in formazione
contro le lance
armati solamente di un bastone

Sotto la polvere della storia, c’è solo spazio per i potenti
e per gli uomini senza memoria, né piedistalli né monumenti

L’oro e l’argento passarono senza sfiorarci
siamo gli intoccabili dai volti magri e gli occhi arsi
e voi uomini di Dio, ricordateci nella preghiera
e la terra promessa
diventi un giorno un sogno che si avvera

Sotto la polvere della storia, c’è solo spazio per i potenti
e per gli uomini senza memoria, né piedistalli né monumenti.

Intermezzo essenziale
Musica: Federico Zampaglione e Saverio Principini Testo: Federico e Domenico Zampaglione

L’essenziale è riuscire ad avere
qualche cosa di buono da fare
o almeno da dire per non restare a guardare

Le mie notti
Musica: Federico Zampaglione – Testo: Federico e Domenico Zampaglione

Nascono dal dolore
fiori che non puoi mandare indietro
ma dal buio
la luce, ti costringe a vivere di nuovo
questa assurda abitudine d’innamorarsi
e illudersi che è normale
ora può legarci insieme
come naufraghi scampati alle scogliere

tutte le mie notti ti darò
di una sola fiamma brucerò
la vibrazione del tempo presente
invade l’anima e assorbe la mente, però

dammi la forza e la passione
non farmi più guardare indietro
tutti i miei fantasmi scorderò
e i pensieri bui cancellerò
per tutto il tempo che sarà
costruiremo una realtà
fatta apposta per noi due
oltre il mistero del cielo

tutte le mie notti ti darò
di una sola fiamma brucerò e
se tu non lo veglierai
il nostro amore svanirà
e nel nulla, nel nulla tornerà

La vibrazione del tempo presente
invade l’anima e assorbe la mente, però

Nascono dal dolore
fiori che non puoi mandare indietro
ma dal buio
la luce, ti costringe a vivere di nuovo.

Vite di ordinaria follia
Musica: Federico Zampaglione – Testo: Federico e Domenico Zampaglione

Vite di ordinaria follia
vissute senza garanzia
vite dal percorso obbligato
legate solo a un’idea
senza più fantasia

Vite in cui credi che non c’è
nessuna dimensione per te
vite dal futuro annebbiato
in cui non vedi altro modo
che distruggerti e via

Ti sono stato vicino abbastanza
ad aspettare quello che giuravi di fare
per te e per me
ma non ho avuto nessuna risposta
a parte i soliti tuoi vedrai,
vedrai quello che non sai
e’ che non cresci mai

Vite di ordinaria follia
vissute senza anestesia
vite monodimensionali
legate solo all’idea
che ogni cosa va via

Forse non c’hai creduto abbastanza
e ti aspettavi che tutto piovesse dal cielo
e lo sai perché?

Perché non c’era nessuna coerenza
soltanto i soliti tuoi vedrai vedrai
quello che non sai
e’ che non cresci mai